La statua ,che si presenta in assoluto stato di precarietà, ad una prima analisi appare con un impianto iconografico e tecnico sai-settecentesoo. Il busto è di legno, le gambe,le mani,la testa e il cagnolino di terracotta, che essendo di fattura artigianale veniva infornata a temperatura non adatta alla cottura dell'argilla, per cui si presentava quasi "cruda", sbriciolandosi,tenuta insieme da vari strati di carta velina incollati gli uni su gli altri. Un precedente restauro,(1897 circa, come si è rilevato da fogli di giornali che costituivano il mantello, il vestito e il cappello di cartapesta del Santo) aveva appesantito tutta la struttura con ingenti aggiunte di strati di gesso sia sulla testa che sulle gambe", per cercare di tenere in piedi tutto che appariva quindi molto compromesso per quanto riguarda la statica della statua , sostenuta posteriormente da un asse e da tiranti in ferro,
Data l'instabilità dell'insieme, come prima fase di restauro ,si è proceduto allo smontaggio del pezzi che lo compongono e alla loro pulitura dal vari strati di vernice sovrapposti, si è
proceduto poi ad imperniare gambe e cosce del Santo con perni filettati, per far sì che la struttura diventasse autoportante evitando gli antiestetici tiranti ed assi. Per le parti in legno,busto e base,si è proceduto alla disinfestazione con apposito prodotto contro i parassiti del legno, per poi consolidarle con resina,per dare consistenza al legno marcito.
Si è proceduto al rifacimento di pezzi mancanti(quattro dita della mano destra e il tenone che regge la testa) nonché all'incollaggio di pezzi mobili quali le palpebre e le dita della mano sinistra, e alla pulitura di pesanti strati di gesso che tenevano insieme i riccioli del Santo. Si è quindi proceduto all'assemblaggio dei vari pezzi con resine sintetiche e, una volta ottenuta la staticità dell'insieme si è passati alla fase pittorica con tempera acrilica, in quanto gli strati di pittura preesistenti formavano una rete di “craquelure"staccantesi continuamente. Si è poi presentato il problema dell'abito del Santo, che era di cartapesta ma, si presentava vuoto e rigido e, dato che la tipo logia della Statua rimanda direttamente a quella dei pastori dei presepi napoletani del sei - settecento, si è proceduto al rifacimento del vestiti e del cappello in stoffa, bordati da passamaneria dorata, come sicuramente doveva essere in origine .
Pino Latronico - Loredana Gigliotti
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